Federico Garcia Lorca |
Al mio amico Miguel Pérez Ferrero
Mi sono perduto molte volte nel
mare
con l'udito pieno di fiori appena recisi,
con la lingua piena di amore e di
agonia.
Molte volte mi sono perduto nel
mare
come mi perdo nel cuore di
qualche bambino.
Non c'è notte in cui, baciando,
non senta il sorriso della gente
senza volto
né c'è chi toccando un neonato
dimentichi i teschi immobili di cavallo.
Perché le rose cercano sulla
fronte
un duro paesaggio d'osso
e le mani dell'uomo non hanno
altro senso
che imitare le radici sotto
terra.
Come mi perdo nel cuore di
qualche bambino,
mi sono perduto molte volte nel
mare.
Ignorante dell'acqua, vado cercando
una morte di luce che mi consuma.
Me he perdido muchas veces por el mar
con el oído lleno de flores recién cortadas.
Con la lengua llena de amor y de agonía
muchas veces me he perdido por el mar,
como me pierdo en el corazón de algunos niños.
No hay noche que al dar un beso
no sienta la sonrisa de la gente sin rostro,
ni noche que al tocar un recién nacido
olvide las inmóviles calaveras de caballo.
Porque las rosas buscan en la frente
un duro paisaje de hueso
y las manos del hombre no tienen más sentido
que imitar a las raíces bajo tierra.
Como me pierdo en el corazón de algunos niños,
me he perdido muchas veces por el mar.
Ignorante del agua, voy buscando
una muerte de luz que me consuma.
(F. G. Lorca, 5 giugno 1898 - 19 agosto 1936)
(La traduzione in italiano è tratta in parte da: ''Federico Garcia Lorca, Tutte le poesie'', edizione on line a cura di Patrizio Sanasi e in parte da ''Alle cinque della sera - Lamento per Ignacio e altre poesie'', traduzione e presentazione di Elvira Marinelli, Giunti 2002)
Img Federico Garcia Lorca: Web
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