1
Caro piccolo
insetto
Che chiamano
mosca non so perché,
stasera quasi
al buio
mentre leggevo
il Deutoroisaia
sei ricomparsa
accanto a me,
ma non avevi
occhiali,
non potevi
vedermi
né potevo io
senza quel luccichìo
riconoscere te nella
foschia.
2
Senza occhiali
né antenne,
povero insetto
che ali
avevi solo
nella fantasia,
una bibbia
sfasciata ed anche poco
attendibile, il
nero della notte,
un lampo, un
tuono e poi
neppure la
tempesta. Forse che
te n’eri andata
così presto senza
parlare? Ma è
ridicolo
pensare che tu
avessi ancora labbra.
4
Avevamo
studiato per l’aldilà
Un fischio, un
segno di riconoscimento.
Mi provo a
modularlo nella speranza
Che siamo tutti
già morti senza saperlo.
5
Non ho mai
capito se io fossi
Il tuo cane fedele
e incimurrito
O tu lo fossi
per me.
Per gli altri
no, eri un insetto miope
Smarrito nel
blabla
Dell’alta
società. Erano ingenui
Quei furbi e
non sapevano
Di essere loro
il tuo zimbello:
di esser visti
anche al buio e smascherati
da un tuo senso
infallibile, dal tuo
radar di
pipistrello.
6
Non hai mai
pensato di lasciar traccia
Di te scrivendo
prosa o versi. E fu
Il tuo incanto
– e dopo la mia nausea di me.
Fu pure il mio
terrore: di esser poi
Ricacciato da
te nel gracidante
Limo dei
neòteroi.
9
Ascoltare era
il solo tuo modo di vedere.
Il conto del
telefono s’è ridotto a ben poco.
14
Dicono che la
mia
Sia una poesia
d’inappartenenza.
Ma s’era tua
era di qualcuno:
di te che non
sei più forma, ma essenza.
Dicono che la
poesia al suo culmine
Magnifica il
Tutto in fuga,
negano che la
testuggine
sia più veloce
del fulmine.
Tu sola sapevi
che il moto
Non è diverso
dalla stasi,
che il vuoto è
il pieno e il sereno
è la più
diffusa delle nubi.
Così meglio
intendo il tuo lungo viaggio
Imprigionata
tra le bende e i gessi.
Eppure non mi
dà riposo
Sapere che in
uno o in due noi siamo una sola cosa.
*A Drusilla Tanzi, moglie di Eugenio Montale,
morta nel 1962, sono dedicate, insieme a molte altre, le poesie di Xenia.
La Tanzi era soprannominata dagli amici ‘’Mosca’’
per via degli spessi occhiali.
** I neòteroi sono i poeti di nuove
correnti letterarie.
img by www.swide.com
tutti i testi sono tratti da ''Eugenio Montale - Tutte le poesie'', a cura di G. Zampa, I Meridiani, Mondadori, ed. 2005
Nessun commento:
Posta un commento