RICORDO
S’impone e sbeffeggia, alludendo
alle labbra bianche di solitudine e alle
sillabe mandate a morire
dentro un programma senz’audio.
S’impone e corteggia le viscere, annuendo
tra i ferri caldi che sgominano e cuciono
- al dietro, al sopra, al sotto, al niente -
laconiche nudità d’ombra,
promesse, dita, silenzio e silenzio ancora,
dove un giorno si diede inizio all’oblio.
S’impone, come un malessere d’aria,
un ronzio tra palpebre e lombi, la
cinestesia dell’assenza:
e spolverar non si può, ché
altri ospiti irrompono e
qualcuno ne ha rotto la cornice.
Alba Gnazi
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Dalla prefazione di Narda Fattori
(...) È poesia allusiva quella che, rimandando a precedenti, risveglia nel lettore
emozioni complesse, legate a «una memoria dotta». Il poeta viene ad aver bisogno
della collaborazione complice del lettore che condivide e comprende l’allusione. E
tutto questo proietta il poeta nella dimensione della storia e della tradizione: il peso si
sposta sulla cultura che il poeta è capace di interpretare ed esprimere e sul suo ruolo
sociale. Svolgendo una funzione che oltrepassa la semplice comunicazione, la poesia
ha bisogno di un linguaggio che estrania da quell’uso ordinario, che anzi ne sottolinei
la lontananza: ne deriva che la parola diventa «nobile» e «augusta»; ed emerge la 4
caratteristica così saliente nel testo poetico per cui la lingua del poeta deve «mostrare
se stessa», piuttosto che gli oggetti denotati. E questa identificazione a sua volta
produce l’innovatività linguistica tipica della poesia, il suo essere coinvolta in un modo
indistricabile con la storia della lingua . Il poeta è il «garante della storia».
(...)
E' possibile leggere questo testo e tutti gli altri proposti in questo numero all'indirizzo:
https://lapresenzadierato.files.wordpress.com/2014/09/ebook3_ombre_in_cornice.pdf
(scaricabile gratuitamente)
Si ringraziano gli Autori dell'ebook, nonché tutti i lettori.
[Img: Cornice nera, www.marcellieditore.com]
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