Who I am

Alba Gnazi

Le parole sono una chiave e un ponte, un codice privilegiato e misterioso, un canto: leggo da quando ne ho memoria.
Ancorata alla Musica, trattengo chimere sotto le unghie e mi ricompongo nella luccicanza di gioie minute, a metà tra il surreale e la strada.
E di vagare non smetto.


giovedì 15 gennaio 2015

Graziano Ciacchini - Opere

Passaggio

Da una torre che spiega i secoli ai passaggi sul mare la distanza è di quelle che gli occhi s'inumidiscono : meravigliati, perché così tanto (da vedere)  in così poco (spazio). 
Se ci s'incammina dal cuore di Pisa, dalla torre - conficcata come un pungolo di tempo ad angolo acuto tra tetti e cielo - seguendo l'Arno verso la foce, a Marina di Pisa, dove le radici del mare tentacolano in un abbraccio il fiume, se ci s'incammina. dicevo, senza fretta e col cuore in piena, se si lascia che siano gli occhi  il naso, la pelle, i capelli, a registrar le impressioni, si viene sopraffatti dal Bello. 
Il Bello che abbonda di verdi e arancio, di tinte irreali al tramonto, brumate di nebbie scoppiate dal cielo al mattino; tra un viandante in bicicletta e gli alberi incolonnati, fin dove le vie nette e lucide si confondono in un molo, e il saluto di un pescatore asciuga l'ultimo incantesimo e chiude il cerchio. 
Graziano Ciacchini ( nato a Pisa nel 1969, residente a Pisa ) è di questi posti qui.


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Dogana d'acqua
Crisalide
La fabbrica del pesce



Appartiene a queste longitudini all'apparenza non complesse.
Tali i suoi quadri, le geometrie che colpiscono gli occhi, le forme ''tese allo spasimo verso i cieli'' ( a dirla con T.S.Eliot ).
Tali le figure solitarie prestate dal blu -  dalle sue profondità,  dalle sue malinconie -; le isole pericolosamente vicine al limite del mondo -  quasi fossero lasciapassare per universi paralleli ampi e lucidi (sogni di bimbo che nel sonno non lascia il suo gioco, sogni di uomo che butta un sasso a riva e lì si siede, aspettando) -.   



Home by the sea



Narrenschiff





Domenica pomeriggio

L'altra isola




Tutti al mare


In tutto questo, in tutto quel che si nota e in quel che s'intuisce, nelle figure remote di Graziano, nelle sue isole e città ideali, ci sono le cadenze e i passi di queste geografie ; c'è l'impegno del mare a non farsi mai da parte, con le sue ironie a mezz'aria e i suoi gabbiani beffardi; discosta, in un angolo, c'è anche la torre, che non perde mai di vista nessuno, qui; c'è, infine,  il viale alberato che da Marina porta a Pisa l'odore del Tirreno, le sue curve sporche di spuma, il verde dei campi, più indietro le montagne e la sua voce che sembra dire Resta, dove vai. Resta. 

Alba Gnazi

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