Ho scritto poesie per una persona sconosciuta.
Ho raccontato di attraversamenti non
condivisi; di donne strascicate tra una spesa, un senso di colpa, un antico
godimento che strizza giù sotto, al ricordo;
ho stretto dialoghi con consentiti
silenzi, con il partito dei tramonti e delle assenze - incommentabili come una
rovina tra gli asfalti;
le facce ostentate sul metrò, certi
accenti di provincia, i fiumi segregati tra ponti : han così troppa bellezza
che qualcosa dentro si strazia.
Ho scritto una poesia e l'ho lasciata
tra teste chine e sussurri inginocchiati.
Avevo voglia di piangere e come tutte le volte so perché.
Img: by Saatchi on line, Pinterest
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