Who I am

Alba Gnazi

Le parole sono una chiave e un ponte, un codice privilegiato e misterioso, un canto: leggo da quando ne ho memoria.
Ancorata alla Musica, trattengo chimere sotto le unghie e mi ricompongo nella luccicanza di gioie minute, a metà tra il surreale e la strada.
E di vagare non smetto.


lunedì 23 marzo 2015

( ricordi? )




Purché nulla venga toccato, su quei fondali riordinati da Cronos, 
che implacabile ci mira ritagliare compromessi con un infinito 
presente: noi e 

noi ancora, tra un semicerchio e un sentire dimenticato tra i 
cuscini o dove si scorza un tramonto,

sospirando.


Le foto ci figurano impenetrabili, dicibili come la volta in cui era 
ancora la prima volta, ma intorno

altre facce incombono - fuggiasche, anch'esse, di specchio in 
illusione.


Non ci siamo quasi mai voluti qui, in un qualcosa che squilla per
 un qualcos'altro che scava, eppure qui torniamo - seriali e 
ineffabili come certe verginità 

Di cui nessuno ricorda il dolore 

Il bisogno

La pressione


( Ricordi? ) pari a

Un lume sorpreso a tarda notte, quando

I figli ancora ti dormivano accanto e tu ti tiravi su di soprassalto, 
mozza e livida, per ascoltarli respirare

( ricordi? )



A., 22.3.15

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