Who I am

Alba Gnazi

Le parole sono una chiave e un ponte, un codice privilegiato e misterioso, un canto: leggo da quando ne ho memoria.
Ancorata alla Musica, trattengo chimere sotto le unghie e mi ricompongo nella luccicanza di gioie minute, a metà tra il surreale e la strada.
E di vagare non smetto.


venerdì 5 dicembre 2014

Della mia libertà, la tua, la nostra - Inedito di Antonino Caponnetto



a J.M.





Della mia libertà, la tua, la nostra,

che me ne faccio in questa mala ora? 



Cantore pervicace del futuro, 


un vecchio amico s’è lasciato andare. 


Il suo coraggio? il mio? parole vane.




Oggi non c’è poesia di bianche ali 


nelle parole mie. Oggi non scende 


verso di me dai cieli un messaggero: 




da terrestri notizie sono invaso, 


circondato da un tempo che pian piano s’abbuia. 




È dolore mutevole, profondo,


ora il mio disperare che il futuro 


faccia luce nei cuori e che ogni figlio 


un giusto infine sia per ogni madre.

Oh, la mia non è altro che un’anima spezzata.




Eppure a volte ho udito Mnemosine 


sussurrare qualcosa a me soltanto…




Img: S. Dalì, Apparizione di un volto, windoweb.it

2 commenti:

  1. Un ringraziamento dal profondo del cuore ad Alba Gnazi per il grande regalo fattomi pubblicando qui su "Charlot was a rockstar" questi neonati versi (che domattina avranno appena un giorno di vita). A questo testo che non si rifiuta di mostrare il me stesso di un momento e di una vicenda difficili - e non tanto nel viverli e sopportarli quanto, piuttosto nel confidarli, e dunque nel condividerli - a questo testo, dicevo, credo di essere intimamente legatissimo fin dall'attimo in cui ho posto i tre puntini sospensivi a chiusa dell'ultimo verso. Per tale ragione ritengo giusto precisare che il mio grazie ha qui un valore non stimabile.
    Antonino Caponnetto

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  2. (Della mia libertà, la tua, la nostra) solo ora trovo il momento per rispondere a questa tua riflessione : che di fatto non necessita di risposta, perché completa, definitiva, giusta. Lo spirito che guida e anima Charlot è inscritto (anche) in questi tuoi versi, che sono tuoi nel profondo : ti annunciano e non deludono. Li si riconosce a distanza, per quel sentore di arance, nebbia e ironia, per quei richiami lievi e potenti che conducono alle vette alte del tuo poetare - memoria e pegno pagato a chi prima venne, e molto si compiace.
    I tuoi pezzi accolgono sospiri e risa; sublimati, divengono pensiero e carne, memoria ( Mnemosine, sì, ma anche Euterpe a testimoni), impegno; una retta aperta diretta a che verrà : che sia previsto o ignoto.
    Grazie per questo tuo dono.
    A.

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