Who I am

Alba Gnazi

Le parole sono una chiave e un ponte, un codice privilegiato e misterioso, un canto: leggo da quando ne ho memoria.
Ancorata alla Musica, trattengo chimere sotto le unghie e mi ricompongo nella luccicanza di gioie minute, a metà tra il surreale e la strada.
E di vagare non smetto.


domenica 19 aprile 2015

Per aspera ad astra - A.



Levatevi, figli miei, levatevi,
a quest’ora (di buon’ora)
quieta di ninnoli e vibrisse dormienti
ora di corpi - i nostri - stropicciati da gelosie e fraintendimenti
ch’asciutti si compongono
 in perse fragilità.

Levatevi, levatevi, lattei miei figli,
 membra d’un percorso
profilato da albe ineguali; percorso, questo mio,
che mi sceglie col vostro odore, che mi esuma
da riarsi giacigli – sbaccello i miei sogni per amarvi al meglio,
miei figli,
e d’asfissie e promesse mai lette
sotterro gl’inganni.

Levatevi, alzatevi, miei figli
VoiTutto,VoiAstri,  che satellitar solo posso
in orbite che rondano lontane da me – eppure
la Musica che uno ci rende mai più viscosa fu:
e v’amo e mi consolo
assolata dai vostri occhi
che mi nascono ogni mattino – e madre sono, e viscere
e camelie e idoli coltivo
nel vostro levarvi, miei figli,

e nel mio nascondermi dietro a notti che ci sanno.

Alba, 4 maggio 2013


Img : Oswaldo Guayasamín, Ternura, 1989 ( By Pinterest)

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