In the vortex of passion, Leonid Afremov (a recreation) www.etsy.com |
Intendi la saggezza dei falchi, mio amato,
che improvvisano
madrigali nel tuo stomaco
Di cento e tante voci
possediamo il minuto, pasto raffreddato
dal capriccio del
giorno, eppure (eppure)
non possediamo la goccia rossa sulle labbra
che tu vedi, amore mio, solo quando piangi le mie lacrime
e le tue dita non mi raggiungono.
Intendine la saggezza
verginale, sacro amore
Di quante guerre graffierai i tuoi palmi, di quanti vetri,
di quanta verità ristagna e ovale
Verità a stanze sfitte in cui siedi solo,
aspettando i miei
campanelli.
Non c’è spazio per
quello spazio che ci alberga, mio unico,
ché già porte abbiam serrato con un coltello in bocca
(la mischia del
bianco è pelle e occhi)
ascolta il sussulto, la vena cava di quelle
gole esposte che
salmodiano adesso, sempre (Uccideteli!)
Ma l’impronta dei tuoi umori mi cinge il capo
e son regina – dell’Insonnia
e del Buonsogno,
degli accenti concavi di ogni tuo TiAmo,
e ti amo, mio Oloferne
(io Oloferne)
e porto e scorto e
difendo
l’eco azzurra dei tuoi sospiri in corsa
in fuga dalle terre di Betulia.
(Alba, 27.4.13)
Nessun commento:
Posta un commento